mercoledì 10 dicembre 2008

Gestione di un gruppo: l'aiuto dell'outdoor

Leggendo un post di Michela - mia compagna di corso - riguardante la gestione di un gruppo (http://formroom.blogspot.com/2008/12/la-gestione-di-un-gruppo.html), ho pensato che la formazione outdoor offre importanti spunti che la ricollegano a tale questione.

Quando lo scopo della formazione è lo sviluppo di abilità gestionali di gruppo, la formazione outdoor risulta molto efficace. Le attività pratiche all’aperto, infatti, mettono i corsisti di fronte a problemi pratici e concreti che sono chiamati a risolvere mediante una loro azione diretta e immediata. L’apprendimento che ne risulta appare dei più proficui: avviene attraverso una riflessione comune sui risultati e sulle modalità che ciascuno ha adottatto nelle differenti esperienze.
Quando poi l'obiettivo non è tanto il gruppo quanto i team, i corsi di Team Building in Outdoor aiutano tutte le persone che hanno necessità di lavorare in squadra (costruiscono e migliorano i rapporti dei team). Dirigenti, manager, responsabili, leader e qualsiasi tipo di professionista che ha bisogno di lavorare in sinergia con altre persone possono trovare in tali corsi risposte concrete ai loro bisogni. Ciò permette loro di elevare le abilità del gruppo e di migliorarne le prestazioni.
Acquisendo maggior consapevolezza della forza del gruppo e dell'importanza dei ruoli che operano al suo interno, le persone, aprendosi alle relazioni, imparano a risolvere i conflitti che nascono nel gruppo, in un'ottica di efficace collaborazione.
L'outdoor training permette di sperimentare la potenzialità del gruppo; i partecipanti si possono rendere conto personalmente delle forze che entrano in gioco nel gruppo: nelle relazioni di gruppo, la mission da personale diventa condivisa, e il totale è maggiore della somma delle parti.

1 commento:

lupag ha detto...

In qualche caso,l'outdoor training può far emergere conflitti latenti in un gruppo di lavoro, ma mai apertamente esplicitati, che in qualche modo in azienda pregiudicavano dei risultati.
Ecco che, predisponendo un obiettivo che può essere raggiunto solo con la partecipazione di tutti, come ad esempio una traversata in barca a vela dove ogni partecipante deve necessariamente contribuire con il suo lavoro, più la costrizione di condividere uno spazio ristretto, può far emergere questi conflitti e doverli necessariamente risolvere.
PS. Marco mi sento offesa...sai che mi sei simpatico e non hai neanche inserito il mio blog nel tuo elenco! ;-)